La Buona Battaglia, dalla parte delle bambine

Colloquio con Letizia Battaglia
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Cristina Battocletti
  • IF - I Colloqui sulla laicità
  • Milano, Palermo
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Osceno, ossia ob scena, fuori dalla scena. Rappresentare una bambina è in se un atto osceno? Oppure è l’intenzione di chi osserva a trascinare quel soggetto verso l’abisso, umano ed etico? Ma le fotografie di Letizia Battaglia - non da ora - sono oscene nella misura in cui rivelano ciò che lo sguardo trascura, ossia la bellezza e la verità. La fotografa femminista degli ultimi, al centro di una polemica sulle recenti fotografie per un volume commissionatole da Lamborghini, si racconta, per IF, a Cristina Battocletti. E se, fuori dalla scena fotografata da Letizia, che mette in mostra una bambina, non vi fosse altro che la nudità di una costosissima e inaccessibile automobile, insieme a quella di un Paese in cerca di un abito morale?

In un Paese normale si dovrebbe semmai discutere se le fotografia di Letizia Battaglia siano esteticamente, poeticamente, stilisticamente belle e coerenti; se vi sia, in queste fotografie, potenza di sguardo e purezza di intenzione. Gusto e morale non c'entrano, eppure è proprio lì che incide la lama del dibattito. Eppure, la Storia (in particolare quella d'Italia) ci insegna che l'unica Battaglia coerente è quella della bellezza.

Non è un caso che Lamborghini abbia scelto, tra gli altri, Letizia Battaglia per raccontarsi. Abbiamo il privilegio di averle entrambe, in questo Paese. Ma anche la pessima abitudine ad appoggiarci sovente al falso dibattito, confondendo il concetto della morale con quello dell'etica, parlando di ciò che non sta bene fare e tacendo su quello che è sbagliato fare.

«La Lamborghini mi chiama per fotografare l’Italia, insieme ad altri venti fotografi. Ho sempre fotografato ciò che volevo, per la strada. Fotografo sempre bambine, a me delle macchine non me ne frega niente, non ho nemmeno la patente. Ho preso tre ragazzine e le ho messe davanti alla Lamborghini. Danno le spalle alla macchina. Appena escono, un gruppo di fotografi di Catania mi attacca. Nel dibattito esce una parola, terribile: pedofilia. Cominciano ad attaccarmi le mie amiche femministe».

Il resto è la cronaca di un dibattito pubblico che ha portato il committente a ritirare le fotografie e l’Italia ad interrogarsi sul concetto, equivoco e dirompente, di laicità.

r.p.

oscèno agg. [dal lat. obscenus o obscaenus, di etimo incerto: propr. «di cattivo augurio», donde i sign. di «laido d’aspetto; osceno»]. – Che offende gravemente il senso del pudore, soprattutto per quanto si riferisce all’ambito della sessualità. (Treccani)