Kamilia Kard è un’artista italiana nata a Milano. Si laurea in Pittura e ottiene una laurea magistrale in Nuove Tecnologie dell’Arte all’Accademia delle Belle Arti di Brera (Milano). Attualmente, è dottoranda in Digital Humanities all’università di Genova. Si interessa al modo in cui l’iper-connettività e le nuove forme di comunicazione online cambiano e incidono la percezione del corpo umano, la sua gestualità e le sue emozioni.
Giuditta vs Oloferne
Nato come risposta sarcastica a un atto di sopruso maschile di cui l’artista è stata vittima, Giuditta vs Oloferne è un trittico video ispirato alla vicenda biblica di Giuditta. Nel racconto originario, Giuditta è una giovane, bella e ricca vedova, che si oppone con fierezza alla decisione degli anziani della sua città di cedere all’assedio del generale assiro Oloferne. Accompagnata solo da una serva, Giuditta si reca al campo di Oloferne fingendo di voler tradire il suo popolo. Ma la sera, approfittando di un momento di ubriachezza del generale, lo decapita ponendo fine all’assedio. Giuditta vivrà fino a 105 anni, onorata e potente, senza mai risposarsi.
Giuditta è una icona straordinaria di potere e superiorità femminile. Giuditta diventa spesso l’occasione per mettere in scena la nobiltà, la superiorità, la forza di un genere che si è cercato di ingabbiare in un ruolo.
Nel trittico di Kamilia Kard, Giuditta assume le forme abbondanti della sua serie Woman as a Temple, idoli senza volto ispirati alle Veneri paleolitiche, incarnazioni dell’eterno femminino. La decapitazione è già avvenuta: la testa di Oloferne serve di supporto al corpo femminile. La sua superiorità è estetica e morale, serena e orgogliosa, che non si mette in discussione ma necessita di essere riaffermata in una società in cui troppo spesso le dinamiche patriarcali riprendono il sopravvento.
